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Il prossimo 1 novembre verrà pubblicata l’autobiografia del frontman degli U2 Bono intitolata ‘Surrender: 40 Songs, One Story‘. Per alimentare l’attesa presso il pubblico in questi giorni sono state riportate alcune anticipazioni: come le minacce di morte giuntegli negli anni, da più parti e con diverse motivazioni, oppure ancora il ‘mea culpa’ di Bono sulla questione iTunes/“Songs of Innocence” che nel 2014 screditò il suo gruppo. Ora sono usciti altri aneddoti e considerazioni estratti da ‘Surrender: 40 Songs, One Story’, in questi Bono confida di trovare atroce guardare l’esibizione degli U2 al Live Aid nel 1985, allo stadio di Wembley a Londra.

Il motivo per il quale Paul Hewson, questo il vero nome di Bono, trova imbarazzante l’esibizione della sua band sul prestigioso palco londinese non è dovuta a una scarsa qualità musicale o a qualcosa che si poteva fare ma non si è fatto, bensì a come lui si è presentato davanti a una platea televisiva quantificata per quell’evento in circa un miliardo e mezzo di persone. Eh sì, Bono salì sul palco con una acconciatura molto anni Ottanta, il mullet, che riconsiderato con il senno di poi e gli occhi dell’oggi lascia un pochino a desiderare.

Così scrive del Live Aid nel suo libro di memorie, come riportato dal quotidiano britannico The Guardian: “Un momento enorme nella vita degli U2. Nella vita di tanti musicisti. Un cambiamento nel modo di pensare di come la musica pop possa essere di aiuto pratico al mondo. Per la cronaca, io non credo che la musica pop abbia alcun obbligo se non quello di regalare tre minuti di pura gioia.”Ricordando ancora il Live Aid e quel 13 luglio del 1985, Bono scrive: “Mai prima d’allora c’era stato un raduno come il Live Aid per raccogliere fondi per sostenere gli etiopi nell’ennesima carestia. Un pubblico globale, un palco in due continenti e una lineup di superstar senza precedenti.” Del connazionale  Bob Geldof , promotore del Live Aid, Bono, dice che è stato un “genio del linguaggio e della comunicazione” e paragonandosi a lui riflette: “Quando occasionalmente ho cercato di replicarne le gesta, finivo per risultare infantilmente ribelle e inarticolato. Un piccolo studente ai piedi di un gigante.”

A proposito dell’esibizione degli U2, Bono arriva al punto e parla dei suoi capelli, a suo scrivere talmente imbarazzanti che: “Sebbene sia importante per la traiettoria della nostra band, confesso che lo trovo straziante da guardare.