Vasco Rossi ieri ha ricevuto, direttamente dalle mani del primo cittadino della città di Bologna Virginio Merola, il Nettuno d’Oro, riconoscimento conferito dal Comune del capoluogo dell’Emilia-Romagna a coloro che hanno onorato con la propria attività la città. Il sindaco Merola ha così commentato l’onorificenza assegnata al cantautore emiliano: “Finalmente abbiamo chiuso un cerchio, sappiamo tutti che Vasco ha vissuto qui, ha studiato qui, ha cantato qui, ha prodotto qui e quindi riconosciamo quanto ha dato anche alla città di Bologna con la sua opera artistica, quanto ha dato con le sue canzoni e quanto ha dato anche con il suo modo di essere”.
Sempre nella giornata di ieri, Vasco non ha dimenticato di regalare a quanti lo seguono sulle pagine dei suoi social network un altro pezzettino della sua storia personale legata alle canzoni. Un ricordo legato a un amore, legato alla sua prima vera storia d’amore, motore di molte delle canzoni che sarebbero venute.”È stata la mia prima storia d’amore vera. Avevo 17 anni. Allora c’erano le rivendicazioni del femminismo e il mito della sincerità. Mi metto insieme con questa ragazza di cui ero innamorato e dopo un po’ di tempo lei mi fa: “Dimmi la verità, quest’anno hai avuto delle altre storie? Guarda che se me lo dici non c’è problema”. E io, ingenuo, perché è chiaro che è ingenuità quella lì e basta, se non avessi detto niente non ci sarebbero stati problemi, le racconto che avevo avuto due storie. Ma perché erano storie così, che avevo già e che volevo chiudere, non è che queste ragazze le avevo incontrate mentre stavo già con lei, erano storie di prima. Quando ti innamori non ti sparisce mica tutto quello che hai intorno, no? Era capitato che le avevo riviste, ma erano storie finite. Per me davvero contava solo lei. Mi ha mandato a cagare e se n’è andata. E mi è crollato il mondo addosso. Ho pensato: “Allora non ci si può fidare della sincerità “. Questa è stata un’altra delle delusioni che mi ha segnato perché io ci credevo al fatto di dirsi tutto con sincerità. Dopo una settimana è tornata. Io soffrivo come un cane e lei mi fa: “Guarda, io non riesco a lasciarti, torniamo insieme. Al massimo aspetto che sia tu a lasciarmi”. Da quel momento lei ha sistematicamente incominciato a distruggermi. Diciamo che tutti i miei difetti li conosco perfettamente grazie a lei. In due anni mi ha massacrato. Poi la storia è finita. Un sacco di canzoni che ho scritto le ho scritte per colpa sua.. da “Brava” fino a “Io no”.. tanto che dovrei darle una parte dei diritti d’autore?”