L’esclusiva gratuita a Apple ha sì portato il nuovo album degli U2 “Songs of innocence” in cima alle headline di mezzo mondo, ma sta costringendo la Universal, casa discografica della band, a equilibrismi da manuale Cencelli: bruciati dall’anteprima concessa a iTunes, gli operatori tanto del mercato “fisico” quanto di quello “liquido” avevano – silenziosamente – minacciato la levata di scudi, che avrebbe di fatto isolato l’ideale successore di “No line on the horizon” alla sola potenza distributiva (digitale) della casa di Cupertino.
Corsi ai ripari, i discografici di Bono e soci hanno elaborato un intricato piano di pubblicazione progressiva, che per accontentare tutti distribuirà – seguendo rigorose scadenze temporali – alternate version e bonus track agli attori rimasti esclusi dall’anteprima: le rivendite tradizionali disporranno di una versione deluxe con quattro bonus track e da due a sette versione acustiche, pacchetto che – disponibile anche presso gli online store non controllati da Apple – resterà appannaggio dei concorrenti del colosso informatico per una finestra di cinque settimane, terminata la quale verrà resa disponibile la versione deluxe di iTunes, che conterrà – a sua volta – altre tracce aggiuntive.
Altre iniziativa riguarderà il back catalogue del gruppo, che verrà concesso alle rivendite non più nella fascia di prezzo alta ma in quella intermedia: tradotto in parole povere, il consumatore che decida di comprare il CD di “Unforgettable fire” o “War” potrebbe risparmiare alla cassa, almeno secondo le stile di Billboard, circa due euro.
Non è detto, tuttavia, che questa complessa manovra plachi gli animi degli operatori, ancora scottati dal caso Beyoncé, che concesse sempre a iTunes un’anteprima di una sola settimana, e a pagamento: per ritorsione, catene di grande distribuzione come Target e il colosso dello shop online Amazon rifiutarono mettere in vendita la versione fisica del disco della signora Carter..