Marina Abramović, la più nota artista serba poi naturalizzata americana, che in questi giorni è tornata a far parlare di sé per una performance messa all’asta, ha commentato l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe, iniziata lo scorso 24 febbraio.
«Sono nata in Jugoslavia, un Paese che ha prosperato sotto le culture dell’ovest e la Russia dell’est. Negli ultimi anni ho lavorato in Ucraina e ho conosciuto le persone lì. Sono orgogliose, sono forti e sono dignitose. Sono in piena solidarietà con loro in questo giorno impossibile. Un attacco all’Ucraina è un attacco a tutti noi. È un attacco all’umanità e deve essere fermato».
“The Artist is Present” è forse la più famosa performance della quotata artista serba e prevede che l’artista sieda in silenzio, rimanendo il più possibile immobile difronte ad una sedia vuota che via via, nel tempo, viene occupata dai visitatori.
La Abramovic ha deciso di riproporla per raccogliere fondi a sostegno delle vittime della guerra, mettendo all’asta i posti di coloro che le si siederanno davanti a lei e impiegando i proventi a favore di Direct Relief per l’Ucraina.
Nel video che trovate di seguito, realizzato al MoMA di New York in cui è restata per tre mesi, impassibile, seduta su una sedia, i visitatori potevano accomodarsi su una sedia di fronte a lei a turno.
Tra le persone che si sono sedute di fronte all’artista c’è stato anche il suo compagno storico, Ulay, che ha lavorato insieme a Marina dal 1976 all’89, separandosi da lei con una performance impegnativa: novanta giorni di camminata per dirsi addio sotto la grande muraglia cinese.