Quando si dice, a volte il destino. Il botto, quello vero, quello planetario, i Simple Minds lo fecero con la canzone “Don’t You (Forget About Me)”, ma in principio la band scozzese, quel brano, si era rifiutato di prenderlo in considerazione. Come ebbe a dire il frontman della band Jim Kerr:
“Siamo i Simple Minds; non facciamo canzoni che suonano come quelle dei Simple Minds. Siamo i Simple Minds. Facciamo le nostre canzoni.”
I Simple Minds erano sì un gruppo di grande successo, ma solo in Gran Bretagna, erano tenuti in buona considerazione in Europa. Ma non negli Stati Uniti. Come ricordò, sempre Kerr, nel 2018 in una intervista rilasciata alla BBC:
“I Simple Minds bussavano alla porta della grande lega, avevano alcuni album alla numero uno, suonavano nelle arene e questo accadeva in tutto il mondo a parte gli Stati Uniti. Ci abbiamo provato. Abbiamo speso un sacco di soldi facendo debiti per fare un tour lì e pensavamo, ‘Non sta succedendo’. In sostanza non passavamo nelle radio.”
“Don’t You (Forget About Me)”, una melodia scritta da Keith Forsey e Steve Schiff per un film, poteva essere il grimaldello per conquistare il mercato americano? Kerr commentò a Songfacts nel 2015: “Sono più propenso a scrivere una cosa come ”Do forget about me'”. Forsey disse che aveva in mente proprio i Simple Minds quando scrisse la canzone mentre era al lavoro sulla colonna sonora del film ‘The Breakfast Club’, e questo rappresentava un problema perché “Don’t You (Forget About Me)” sembrava il frutto di qualcuno che cercasse di scimmiottare i Simple Minds. Ma i Simple Minds nicchiavano. Quindi Forsey la propose a Bryan Ferry, al cantante dei Fixx Cy Curnin e anche a Billy Idol. Nessuno di loro accettò. Quindi, Forsey lo richiese ai Simple Minds che, questa volta, accettarono seppur con molta riluttanza.
Nel 2018 Jim Kerr tornò sull’argomento con il quotidiano statunitense Morning Call:
“Penso che passarono circa sei mesi dal primo approccio, il che è un po’ ironico, dato il successo che poi ottenne la cosa. Eravamo giovani, eravamo dei ragazzacci. E quando vennero da noi, dicemmo, ‘Fantastico, abbiamo tonnellate di canzoni’. E loro risposero, ‘No, abbiamo noi una canzone per voi’. Quello era come dire, ‘Aspetta un minuto. Noi scriviamo le nostre canzoni, non facciamo le canzoni degli altri.’”
“La cosa con i Simple Minds è che ci sono molti Simple Minds nei Simple Minds. C’è stata sicuramente una fase art-rock elettronica; molte persone ci associano alla grande era pop di MTV. Altre persone ancora dicono, ‘I Simple Minds sono rock da stadio’. Io dico, ‘Aspetta un attimo, penso che possano essere tutte queste cose’. Siamo stati tutte queste cose”.
Forsey, era un grande fan della band scozzese, per questo motivo non si arrese di fronte ai primi dinieghi di Kerr e compagni. Se non fosse stato per la sua perseveranza, “Don’t You (Forget About Me)”, forse, non avrebbe mai visto la luce. E, sicuramente, la storia dei Simple Minds avrebbe preso un’altra direzione.
Così parlava Kerr a Songfacts:
“Ci venne presentata nel modo sbagliato. Arrivò questa cassetta. La canzone non era male. Non assomigliava per nulla a quella che conosci, ma la melodia c’era, le parole c’erano. Non era male. Ma devo essere sincero, non mi sembrava all’altezza di ciò su cui stavamo lavorando. Quindi l’abbiamo rifiutata un paio di volte, e loro continuavano a proporcela, la casa discografica, la casa cinematografica. Poi, incontrammo sia il produttore, Keith Forsey, che il regista del film, John Hughes, ne abbiamo parlato con loro, abbiamo capito il contesto, dopo di che eravamo molto più propensi all’idea.”
La band lavorò sul brano per circa tre ore in uno studio di North London, lo riarrangiò e apportò alcune modifiche per farlo diventare quello che uscì come singolo il 20 febbraio 1985. Disse Jim Kerr in una intervista alla BBC:
“Sapevamo di aver creato questa cosa che speravamo tutti andasse bene, ‘Non funziona. È tutto. La storia è finita. Ma alla fine del pomeriggio, sapevamo che, ‘Oh, Dio, siamo nei guai’, perché questo è il genere di cose che la casa discografica adora, probabilmente piacerà alle radio, ed era perfetto per MTV. Tutte le cose che immaginavamo si sono realizzate. Insieme a ciò è arrivato il Live Aid e fu un successo da numero uno. Niente di tutto ciò si può prevedere. Niente di tutto ciò.”
Nel 2018 parlando con il Boston Herald Jim Kerr disse:
“Quella fu la cosa più improbabile, devi prendere la sinergia tra la canzone e il film. Quindi MTV superò tutto e attaccò altri steroidi. Quella canzone ha una vera gioia. La annuncia ogni volta che passa in radio. E penso ancora che quei ‘la-la-las’ alla fine siano geniali.”
“Don’t You (Forget About Me)” è una pietra miliare nella storia della band. I Simple Minds la suonano nei bis dei loro concerti ed è amata dai fan. Tutti i dubbi che la band aveva sulla canzone fin dall’inizio forse persistono, ma la band ci ha fatto pace. Dice sempre il frontman alla BBC, rivelando le sue parsimoniose origini scozzesi:“Potete ancora vedere che sono un po’ titubante. Non fraintendetemi, non esitiamo quando la suoniamo dal vivo. La suoniamo con tanto cuore e anima, perché la canzone ha dato molto piacere alla gente. Sarà sempre un’intrusa. Non è venuta da dentro di noi. Ma va bene, specialmente quando arriva l’estratto conto delle royalties.”