Salmo, come già accaduto in passato, senza troppi peli sulla lingua, ha detto la sua attraverso alcune stories su Instagram riguardo alla percezione dell’attuale rap italiano nel mondo, in particolar modo sull’approccio dei rapper emergenti che ritiene essere più incentrato ricerca di un atteggiamento criminale credibile piuttosto che sulla ricerca di una differenziazione e quindi di una possibile innovazione musicale. “Perché il rap italiano non viene considerato all’estero? Perché non abbiamo un’identità, non siamo originali. Copiamo gli americani, i francesi e i tedeschi.
Il suono italiano è uguale a quello degli altri. La maggior parte dei rapper italiani si lamenta perché non riesce a trovare spazio nel proprio Paese. .Questo perché passate tutto il tempo a cercare di essere criminali credibili ma la vostra musica è debole”.
Le stories di Salmo sembrano una riflessione in risposta alle recenti affermazioni di Sfera Ebbasta su Twitter, sulla crescita della scena rap italiana nei confronti di quella internazionale e alle accuse di “razzismo musicale inverso”, queste ultime in risposta ad alcune dichiarazioni di Young Thug.
È partito tutto da quel commento su un passaggio di un’intervista all’americano Young Thug, protagonista della scena trap d’oltreoceano, vincitore (tra le altre cose) di un Grammy come autore nel 2019 per “This is America”, manifesto politico contro la presidenza Trump – in cui venivano passati in rassegna pure temi come il razzismo e la discriminazione, una costante nei pezzi di Young Thug, origini afro – interpretato da Childish Gambino. Nell’intervista, rilasciata dal trapper a fine dicembre al podcast “.Million Dollaz Worth of Game“, Thug non le mandava a dire ai trapper bianchi europei che nei loro pezzi scimmiottano per toni, tematiche e attitudine i neri americani: “Parlano di dove sono arrivati ma in realtà hanno vissuto sempre in attici e alberghi”, il commento di Young Thug, cresciuto nella periferia di Atlanta (città culla del movimento trap), in Georgia, decimo di undici fratelli e con una storia difficile alle spalle (da adolescente fu mandato in prigione minorile per quattro anni). Salvo poi aggiungere: “Conosco però anche alcuni europei che sono molto più credibili di molti rapper americani”. Da lì poi sono intervenuti Sfera Ebbasta e anche Rondodasosa, innescando varie reazioni anche nel mondo rap.