Per il singolo apripista del suo nuovo album di inediti, il primo in undici anni (il precedente “L’equilibrista” uscì infatti nell’aprile del 2004), Pupo ha scelto di raccontare la storia di un uomo che soffre di satirismo. “Porno contro amore” – questo il titolo della nuova canzone del cantante di “Gelato al cioccolato”, firmata dallo stesso Enzo Ghinazzi insieme a Nomentana e a Fabrizio Vanni, che esce oggi (venerdì 18 marzo) – parla infatti dell’ossessione per il sesso. Il testo del brano è cantato tutto in prima persona e consiste nelle riflessioni di un uomo che non riesce più ad amare perché nella sua mente c’è un “tarlo che distrugge l’amore”. “Porno contro amore” è una canzone con strofe e ritornelli orecchiabili che si susseguono nello schema tipico della canzone pop; il brano si apre con la voce di Pupo che canta, in un misto di disperazione e tragicomicità: “Non sono più capace di innamorarmi e di fare l’amore, ma ho un disperato bisogno di sesso che devo sfogare”. Segue dunque un verso che sembra alludere ad un’orgia (e che, a livello di metrica, richiama alla mente l’incipit di “Pensiero stupendo”, “E tu/e noi/e lei/fra noi”): “Con te, con lei, con lui, da me”, in sottofondo al quale fanno il loro ingresso il basso, la chitarra elettrica e la batteria. Il protagonista del testo sembra essere cosciente della sua condizione, e infatti Pupo canta nel ritornello (dove subentrano anche organo e archi): “C’è un gran disordine fuori e dentro me, nella mia mente c’è questo tarlo che distrugge l’amore. Non riesco a ucciderlo e lui si nutre anche del mio dolore”. Nel finale del brano, però, il protagonista chiede aiuto per uscire dal tunnel del satirismo ad una donna: “Non sono più capace di innamorarmi e per questo sono qui a chiederti aiuto, perché nessuna mi ha mai amato come te”, recitano i versi conclusivi di “Porno contro amore”, lasciando poi spazio ad una coda con un assolo alla chitarra elettrica. RIspetto ai grandi successi del passato di Pupo, “Porno contro amore” manca di quella felice semplicità melodica che rendeva i brani del cantante di Ponticino appiccicosi all’orecchio e quasi impossibili da non canticchiare al primo ascolto; la cupezza del tema sembra avere influenzato anche la stesura musicale della canzone, che quasi rifiuta di “aprirsi” alla cantabilità anche quando sarebbe il momento. La voce dell’interprete non suona appannata, rispetto ai gloriosi anni Ottanta: semmai più matura e consapevole. L’arrangiamento, però, è piuttosto standard, per non dire prevedibile; considerando la quota di rischio connessa a un testo tutto sommato drammatico, forse sarebbe stato opportuno rischiare fino in fondo e rifugiarsi in atmosfere più cantautorali. “Porno contro amore” è anche il titolo del nuovo progetto discografico di Pupo, un concept autobiografico che ripercorre, in testi e musica, alcune tappe della carriera del cantautore, tra successi, cadute e risalite; l’album, in uscita nelle prossime settimane, conterrà dodici canzoni prodotte e arrangiate da Fabrizio Vanni, già collaboratore di Negrita e Il Cile (autore di due canzoni).