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Prince è stato fin dal suo esordio un fenomeno musicale straordinario e straripante (nell’esordio “For you” del 1972 suona addirittura tutti i 27 strumenti utilizzati nel disco). Con “1999” (uscito nel 1982) riuscì a metter d’accordo per la prima volta pubblico e critica, ma è con l’uscita di “Purple Rain” – precisamente 40 anni fa, oggi – a trasformarlo rapidamente in una delle più grandi pop star maschili dell’epoca, seconda solo al re del pop Michael Jackson a cui all’epoca venne spesso pretestuosamente paragonato. 

L’album “Purple Rain” è il primo a presentare in copertina il gruppo di supporto di Prince, ovvero The Revolution – che in realtà aveva già suonato nel precedente “1999” – dove militano anche Wendy & Lisa, rispettivamente chitarrista e tastierista e che ebbero negli anni successivi anche una soddisfacente carriera solista. 

L’album – il sesto di Prince – fu utilizzato come colonna sonora per il film omonimo con protagonista lo stesso Prince, Apollonia Kotero e gli altri membri del gruppo. Con “Purple Rain” l’artista originario di Minneapolis diventò il primo artista ad avere allo stesso tempo il singolo, l’album e il film al numero uno nelle classifiche USA.

Il disco vendette 13 milioni di copie e fece scoprire a tutto il mondo il folgorante talento di Prince, surclassando opere come “Born in The U.S.A” di Bruce Springsteen, il ritorno dei Jacksons e la seconda  British Invasion (Duran Duran, Spandau Ballet e Culture Club, tra gli altri).