Il musicista americano ha inviato una missiva al Presidente degli Stati Uniti in cui viene chiesto espressamente al tycoon di non usare più la proprie canzoni senza autorizzazione.
Il tutto è avvenuto in seguito alla decisione di Donald Trump si far suonare “Happy” in un evento pubblico nel Midwest sabato, a poche ore dalla strage nella sinagoga di Pittsburgh che ha sconvolto l’opinione pubblica, non solo a stelle e strisce.
La lettera, redatta dai legali di Pharrel Williams e pubblicata dal quotidiano USA Today, recita:
“Nel giorno di un omicidio di massa di undici esseri umani per mano di un folle ‘nazionalista’, lei ha usato la canzone ‘Happy’ del Signor Williams davanti ad una platea in un evento politico in Indiana. Non c’è niente di ‘Happy’ (che per chi non masticasse l’inglese significa ‘felice’, n.d.r.) in questa tragedia che ha colpito il nostro Paese sabato e non è stato rilasciato nessun permesso all’uso della canzone in questo caso. Con la presente le chiediamo di desistere da qualsiasi utilizzo non autorizzato della musica del Signor Williams in futuro”
Donald Trump non è nuovo a conflitti con gli artisti e già altri musicisti hanno chiesto che la loro musica non venisse usata agli incontri pubblici del Presidente, come Steven Tyler o gli eredi di Prince.