Di scena lo scorso lunedì, 24 settembre, al Roundhouse di Londra per una data della sua band Saucerful of Secrets – passata nei giorni scorso anche da Milano: leggi qui la recensione della serata – il già batterista dei Pink Floyd Nick Mason ha ammesso di non aver più alcuno speranza che gli elementi ancora attivi della glorisa formazione di “The Dark Side of the Moon” decidano di tornare in azione come gruppo.
Dopo aver ripetuto tra un brano e l’altro una battuta praticamente identica a quella già proposta al pubblico italiano – “Non siamo i Roger Waters australiani [con riferimento alla popolare tribute band Australian Pink Floyd, ndr], né i David Gilmour danesi” – l’artista – riferisce UCR – ha aggiunto:
“Alla fine ho rinunciato ad aspettare una telefonata da Roger o David”
I Pink Floyd si sono riuniti l’ultima volta nel 2005 per la data a Londra del Live 8, evento benefico dal vivo organizzato da Bob Geldof e Midge Ure svoltosi in diverse città del mondo tra i 2 e 6 luglio di tredici anni fa: nonostante le morti di Syd Barrett (nel 2006, ma – in ogni caso – già fuori dal gruppo dal ’68 e da tempo impossibilitato dalle sue condizioni di salute a qualsiasi apparizione pubblica) e Richard Wright (nel 2008) avessero reso di fatto impossibile una reunion dell’organico originale, il gruppo – pur senza Waters, uscito dalla formazione nel 1985 – aveva consegnato ai mercati il disco di inediti “The Endless River” nel 2014, indicato dagli stessi Gilmour, Mason e Gilmour come “ultimo” nella carriera dei Pink Floyd. Nonostante tutto, negli anni a seguire le voci su una possibile reunion della band sono affiorate con una certa regolarità: nel febbraio del 2017, per esempio, nel corso della presentazione dell’allestimento londinese della mostra Thei Mortal Remains, Waters e Mason si mostrarono cautamente ottimisti circa un eventuale ritorno in attività.