Per festeggiare i quarant’anni dalla concessione alla controparte creativa di Paul McCartney nei Beatles della green card – autorizzazione rilasciata dal dipartimento di immigrazione statunitense che permette a uno straniero di risiedere a tempo indeterminato negli USA – a New York, più precisamente a Ellis Island, il centro prospiciente Battery Park un tempo usato come centro di prima accoglienza e accettazione per gli immigrati giunti via nave nella Grande Mela oggi trasformato in museo, si è tenuta una cerimonia per celebrare il primo “John Lennon dayAll’evento (organizzato da Amnesty International), oltre che a rappresentanti istituzionali come la rappresentante del consiglio cittadino Melissa Mark-Viverito, erano presenti anche la vedova dell’artista Yoko Ono e Bono e The Edge degli U2. Per l’occasione è stato inaugurato un arazzo che ritrae Manhattan come fosse un sottomarino giallo, con ovvio riferimento a uno degli elementi più celebri dell’iconografia beatlesiana (anche se, giusto per la cronaca, “Yellow submarine” è una canzone principalmente di Paul McCartney, come sottolineò lo stesso Lennon: “Paul ha scritto quel ritornello orecchiabile, io l’ho aiutato per il testo, anche Donovan l’ha aiutato. L’idea e` di Paul, il titolo e` di Paul, quindi e` sua, scritta per Ringo”
Durante la cerimonia, Bono – rivolgendosi a Yoko Ono – ha dichiarato:
“Loro [le autorità americano] hanno permesso che rimanesse, e lui è rimasto. Yoko, lui è ancora qui”