Categoria: RSD News

Una tigre bianca nel cuore di Cremona. L’associazione non è casuale: è così che la critica ai tempi soprannominò Mina, la Tigre di Cremona. Si apre con questa immagine il videoclip di “Abban-dono”, l’inedito inciso dalla leggendaria cantante per l’album di perle e gioielli pescati dagli archivi “Dilettevoli eccedenze 2”, appena uscito. E a sorpresa nella clip Mina torna a “comparire” in video, a distanza di quarantacinque anni dal concerto d’addio alle scene del 1978, sul palco della Bussoladomani a Lido di Camaiore. Scriviamo “comparire” tra virgolette perché quella mostrata nel videoclip non è la vera Mina, ma una rappresentazione digitale dell’83enne interprete, ricreata tramite l’intelligenza artificiale.Sulle note del brano scritto da Daniele Magro e Saturnino, il bassista di Jovanotti, rimasto per tredici anni in un cassetto, una signora con i capelli bianchi i cui lineamenti del volto riproducono quelli di Mina si aggira, sguardo nascosto dietro gli occhiali da sole, per le sale di un museo in cui la stessa Mina compare in celebri opere: “Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere il figlio, Massimiliano Pani, che gestisce tutte le attività della madre, e gli abbiamo parlato di questa idea. Ci hanno chiesto una demo del progetto, per farsi un’idea di quello che poteva essere il risultato finale. E alla fine ci hanno dato carta bianca – racconta Guido Di Fraia, docente della IULM e fondatore del laboratorio di intelligenza artificiale AI Lab, caratterizzato da un approccio multidisciplinare e non convenzionale all’uso dell’intelligenza artificiale, basato sulla combinazione tra saperi umanistici e competenze tecnologiche – il video è innovativo: solo per realizzarlo abbiamo utilizzato anche versioni beta di software di intelligenza artificiale in fase di sperimentazione, che magari tra due mesi saranno già vecchi perché questa tecnologia corre velocissima”.Nel video di “Abban-dono” le opere dei vari artisti – da Picasso a Manet, da Magritte a Leonardo Da Vinci, da Renoir a Caravaggio, passando per Bernini, Canova e Pier Della Francesca – vengono utilizzate per interpretare un preciso momento della vita o della storia artistica di Mina.