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Il 30 novembre del 1982, Michael Jackson recapitava nei negozi di dischi “Thriller”, un album destinato a macinare successi su successi, a scalare le classifiche di vendita e a diventare, nel giro di qualche anno, l’album più venduto nella storia della musica. Prodotto da Quincy Jones, il disco – il sesto lavoro in studio dell’ex Jackson 5 – era un vero caleidoscopio di stili e generi musicali diversi: pop, certo, ma anche r&b, disco, soul, funk e rock. Un album che oggi compie quaranta anni, anniversario che la casa discografica non ha mancato di ricordarre pubblicando una edizione denominata ’40th anniversary’. Ecco alcune cose da sapere sul capolavoro di Michael Jackson.Le lavorazioni del disco si svolsero tra l’aprile e il novembre del 1982. Una curiosità raccontata da alcuni esperti e appassionati: Michael Jackson rimaneva sveglio la notte prima di una sessione di registrazione e impiegava il tempo a imparare i testi delle canzoni a memoria. Questo perché voleva registrare le sue canzoni al buio, in modo da evitare ogni possibile distrazione in studio e concentrarsi unicamente sull’interpretazione.Alle lavorazioni del disco parteciparono diversi ospiti. Il compositore Rod Temperton firmò alcune canzoni contenute nel disco (“Baby be mine”, “Thriller”, “The lady in my life”), Eddie Van Halen suonò l’assolo di chitarra di “Beat it”, Steve Porcaro dei Toto scrisse “Human nature” e la sua band si occupò della ritmica del brano. E che dire del duetto con Paul McCartney in “The girl is mine” (i due, per la cronaca, avevano già inciso insieme “Say say say” e “The man”, due pezzi contenuti all’interno di “Pipes of peace”, l’album di McCartney che sarebbe uscito l’anno seguente)?Per l’album furono pensate trenta canzoni, ma scrematura dopo scrematura Jackson e il suo produttore, Quincy Jones, decisero di inserire all’interno del disco appena nove pezzi: quattro sul lato a (“Wanna be startin’ somethin'”, “Baby be mine”, “The girl is mine” e “Thriller”) e cinque sul lato b (“Beat it”, “Billie Jean”, “Human nature”, “PYT” e “The lady in my life”).