A spifferare la notizia è stato Ed Sheeran. Lo ha fatto scegliendo la via dell’ironia, ma senza nascondere un filino di irritazione, consapevole – questo lo aggiungiamo noi – che l’imminente uscita del nuovo album della collega metterà i bastoni tra le ruote al suo “=” (e non a caso s’è affrettato a farlo uscire, per evitare un pericoloso confronto diretto nelle classifiche). Il rosso cantautore ha rivelato che per permettere a “=” di uscire in formato vinile in concomitanza con la release digitale, lui e la sua casa discografica hanno dovuto consegnare il master agli impianti che stampano i 33 giri addirittura a luglio, tre mesi prima dell’effettiva pubblicazione. Il motivo? “Adele aveva prenotato tutti gli impianti. Io, i Coldplay, Taylor Swift, gli ABBA e Elton John eravamo tutti alla ricerca di spazi in cui far stampare i nostri vinili”. La storia è stata poi approfondita da Variety, portale considerato tra le fonti più autorevoli per quanto riguarda le notizie relative all’industria. Gole profonde vicine a Sony Music, che il prossimo 19 novembre spedirà nei negozi il nuovo, atteso lavoro della diva pop britannica, hanno rivelato alla testata che di “30” – questo il titolo dell’ideale successore di “25” – sono state già stampate 500 mila copie negli ultimi sei mesi. Come? Semplice: Adele e i suoi hanno monopolizzato gli impianti di stampa dei vinili. Creando lunghissime liste di attesa.
Impianti in affanno
Gli impianti sono in affanno. All’inizio del 2020, già prima che scoppiasse la pandemia, lo stabilimento californiano della Apollo Masters, azienda fondamentale nella filiera del vinile mondiale (è una delle due al mondo che produce gli acetati, le stampe-prova da cui poi vengono ricavati i master definitivi – l’altra è MDC e si trova in Giappone), è andato distrutto a causa di un incendio, con ripercussioni importanti sulla disponibilità di acetati e dunque sulla filiera intera. Il tutto mentre il vinile si apprestava a superare il cd nelle vendite per la prima volta dal 1986. La RIAA, acronimo di Recording Industry Association of America, associazione dell’industria discografica statunitense, ha riferito che nella prima metà del 2021 il mercato del vinile si è spinto fino alla cifra di 467 milioni di dollari di ricavi. Artisti, etichette e negozi devono far fronte a una domanda che supera l’offerta. Billboard ha riferito che gli impianti riescono a stampare fino a 160 milioni di vinili all’anno, ma al momento la richiesta oscilla tra i 320 e i 400 milioni.