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La cantante Gaia, reduce dal successo sanremese di “Chiamo Io, Chiami Tu“, ha recentemente acceso un dibattito sull’evoluzione dell’industria musicale e sulle difficoltà che gli artisti emergenti affrontano nell’era dei social media: “Oggi ti buttano su TikTok e se non funzioni, arrivederci.” Parole forti che evidenziano una trasformazione radicale nel panorama musicale contemporaneo.

Negli ultimi anni piattaforme come TikTok sono diventate il centro nevralgico della scoperta musicale. Grazie alla viralità dei contenuti, infatti, artisti emergenti possono guadagnare fama in pochi giorni. Questa rapidità, tuttavia, porta con sé un’enorme pressione: se un artista non cattura immediatamente l’attenzione del pubblico, rischia di essere dimenticato. La competizione è feroce, con migliaia di nuovi brani caricati ogni giorno e un pubblico sempre più esigente e distratto.

TikTok può trasformare una canzone in un tormentone nell’arco di una settimana a “colpi” di like, ma con la stessa velocità il brano può essere rimpiazzato da un altro. Diventa difficile quindi per un artista costruire una carriera solida attraverso album e tour, mentre oggi il rischio di essere “scartati” è molto più alto.

Sotto la spinta del ritmo virale molti artisti finiscono per seguire la melodia del momento, smarrendo la propria nota distintiva. L’obbligo di comporre hit perfette per il pubblico di TikTok rischia di trasformare la musica in un loop prevedibile, dove le canzoni diventano jingle commerciali invece di autentiche sinfonie d’espressione.

La vera sfida per gli artisti di oggi è quella di mantenere la propria integrità artistica, trovando nuove modalità per connettersi con il pubblico senza cedere alla superficialità.

Noi siamo convinti e sostenitori della buona musica, dell’espressione personale e della passione:la musica, per noi, deve rimanere un mezzo di espressione autentico senza ridursi a mero strumento di marketing.