La settimana precedente il Natale del 1976 i Queen pubblicarono il loro quinto album, “A Day at the Races”. Non era un album qualunque, era il disco che aveva l’onere, più che l’onore, di provare a replicare i fasti del precedente “A Night at the Opera”. Per essere chiari, quello era il disco di “Bohemian Rhapsody”.
La band inglese, forse per timore di non colpire il bersaglio nel suo centro, donò ai fan ciò che i fan volevano gli fosse donato, e quindi per “A Day at the Races” replicò il modello di “A Night at the Opera”. La condotta, che nascondeva più di una insidia, si rivelò, al contrario, accorta e vincente, le classifiche di vendita accolsero i Queen ai vertici.
Circa un mese prima che il disco fosse pubblicato, il 12 novembre, i Queen fecero uscire sul mercato il primo singolo estratto dall’album. Il primo brano di un disco nel cento per cento dei casi è il biglietto da visita che lo presenta e serve da rampa di lancio, ad alzare il livello di attesa per l’uscita dell’album. Quale biglietto da visita per “A Day at the Races” fu scelto “Somebody to Love”. Un’ottima scelta anche se la canzone non riuscì a raggiungere la prima posizione della classifica di vendita britannica fermandosi al secondo gradino del podio, al contrario dell’album che arrivò fino in cima alla chart.La canzone venne scritta dal frontman del gruppo britannico Freddie Mercury al pianoforte e racconta la deprimente storia di un uomo disperato che supplica Dio di mandargli qualcuno da amare per farlo sentire nuovamente vivo e con qualche motivazione. Mercury fu molto soddisfatto per la riuscita di quella canzone, tanto che in un documentario disse: “Dal mio punto di vista, “Bohemian Rhapsody” è stata un grande successo, ma penso che, dal punto di vista della scrittura, una canzone come “Somebody To Love” sia una canzone migliore”. Mentre il batterista dei Queen Roger Taylor osservò: “”Somebody To Love” è influenzata da Aretha Franklin.
Freddie è molto dentro queste cose. Abbiamo cercato di mantenere nel brano un sentimento gospel.”.
Peter Hince, il capo della crew in tour dei Queen, nel settembre 2009 parlando di “Somebody to Love” raccontò alla rivista Mojo che, ovviamente, “tra la crew c’erano canzoni che piacevano e canzoni che non piacevano. Questa era sempre una delle migliori dei Queen. La versione in studio era molto raffinata, ma sul palco era molto più coraggiosa”. Sempre Hince ha ricordato che il video venne “girato ai Wessex Studios mentre stavano realizzando l’album “A Day at the Races”. Esteticamente, dovevano essere tutti e quattro attorno al microfono, ma John (Deacon, il bassista dei Queen, ndr) non cantava nei dischi. Per sua stessa ammissione non aveva la voce. Cantava sul palco ma i tecnici gli tenevano il volume molto basso.”