Jovanotti non manca di aggiornare i propri fan sull’andamento della lavorazione del suo prossimo disco di inediti, l’ideale seguito di “Ora” del 2011 atteso nei negozi per il prossimo mese di gennaio: “Oggi piglio l’ippogrifo”, scrive il cantante, citando Ludovico Ariosto, del quale oggi ricorre il cinquecentoquarantesimo anniversario della nascita, ricordato ai navigatori del Web per mezzo di un apposito doodle fatto comparire da Google proprio questa mattina, “E vado a regisitrare una session con Manu Dibango (sul serio, a Parigi)”.
Pioniere dell’afrobeat nato a Douala, in Camerun, ottant’anni fa, il sassofonista e vibrafonista Manu Dibango è stato uno delle figure chiave della liason tra world music e jazz nella seconda metà del secolo scorso: già collaboratore di figure di primissimo piano come Fela Kuti, Herbie Hancock, Bill Laswell e Don Cherry, l’artista conquistò la fama mondiale grazie al singolo “Soul makossa”, che nel 1972 gettò le basi per quella che poi sarebbe esplosa commercialmente come disco music solo qualche anno dopo..