Definito da John “’Plastic Ono Band’ con della cioccolata sopra”, è l’album con il quale Lennon sintetizzò al meglio la propria filosofia facendone il suo disco-brand. Si tratta in effetti di un lavoro curato nei particolari, dagli evidenti connotati commerciali, ritenuto spesso il “superamento naturale” di “John Lennon/Plastic Ono Band”.
Il disco in realtà porta i segni della contraddizione di cui Lennon sarebbe rimasto sempre prigioniero. Infatti proietta Lennon in una dimensione onirica, contrapposta al crudo realismo di “John Lennon/Plastic Ono Band”.
Le sessions dell’album si svolsero tra il 20 e il 28 maggio 1971 presso lo studio personale di Lennon ad Ascot, con Phil Spector come co-produttore.Lennon fece affidamento sui consueti musicisti, tra cui Klaus Voormann al basso, Nicky Hopkins al pianoforte, Alan White, Jim Gordon e Jim Keltner alla batteria. John Barham aggiunse il vibrafono e le tastiere in alcuni brani. Tra i vari ospiti vi erano Tom Evans e Joey Molland dei Badfinger alle chitarre acustiche, King Curtis al sassofono (il celebre musicista sarebbe stato assassinato poco dopo aver partecipato a queste sedute, il 13 agosto 1971) e George Harrison, che suonò in cinque pezzi contribuendo ad alcuni degli episodi più controversi del disco.Il brano era stato ispirato a John da una poesia di Yoko, dal titolo “Cloud Piece”, contenuta nel suo libro “Grapefruit” (1964). Altra fonte era stata un libro di preghiere donato a Yoko da Dick Gregory, un comico che aveva supportato le cause del movimento per i diritti civili. Invito alla pace e all’armonia universali, “Imagine” disegna l’utopia sociale di Lennon. “Imagine” fu pubblicata a 45 giri solamente negli Stati Uniti, e arrivò al n.3, con una permanenza di nove settimane in classifica. Avrebbe dovuto attendere il 1975 – quando verrà estratta dalla raccolta “Shaved Fish” – per essere proposta su singolo anche in Gran Bretagna, dove raggiunse il n.6.
Il brano sarebbe divenuto popolare nel corso degli anni (soprattutto dopo la morte di Lennon).