Si è conclusa quando in Italia era quasi mattina la sessantaquattresima edizione dei Grammy Awards, i massimi riconoscimenti in ambito musicale assegnati dall’associazione di categoria dell’industria discografica americana Recording Academy.
A uscire vincitori della music’s biggest night del 2022, ospitata da Las Vegas dopo il rinvio dovuto all’emergenza sanitaria da SarS-Cov-2, sono stati senza dubbio i Silk Sonic, il duo composto da Anderson .Paak e Bruno Mars, che hanno conquistato le statuette nelle due categorie più ambite, Record of the Year e Song of the Year. Jon Batiste, che alla vigilia della cerimonia guidata la pattuglia dei favoriti con undici nomination, ha visto il suo “We Are” trionfare nella sezione Album of the Year.
Ottima la prestazione di Olivia Rodrigo. La giovanissima cantante californiana, che insieme a Billie Eilish vantava il maggior numero di nomination dopo Batiste – sette – non solo si è vista assegnare il premio come Best New Artist: a lei sono andati anche le statuette nella categorie Best Pop Solo Performance (per “Drivers License”) e Best Pop Vocal Album (per “Sour”).
Kanye West, il cui nominativo era stato stralciato dal novero dei performer a opera degli organizzatori per via del suo “bizzarro” comportamento online, insieme a Jay-Z si è imposto nella categoria Best Rap Song, con “Jail”, mentre a Lady Gaga e Tony Bennett è andato il premio nella categoria Best Traditional Pop Vocal Album per “Love for Sale”.
Le performance
I BTS, attesissimi come sempre, hanno portato sul palco della MGM Grand Garden Arena “Butter”, nominata nella categoria Best Pop Duo/Group Performance ma battuta da “Kiss Me More” di Doja Cat con SZA. Spazio anche ai grandi vincitori della serata: i Silk Sonic si sono prodotti in una versione dal vivo di “777”, mentre Olivia Rodrigo ha offerto al pubblico la sua (premiata) hit “Drivers License”. Billie Eilish – come già ricordato – ha eseguito “Happier Than Ever” con una dedica speciale allo scomparso batterista dei Foo Fighters Taylor Hawkins, mentre Lady Gaga ha offerto un tributo a Tony Bennett portando sotto i riflettori “Love for Sale” e “Do I Love You?”. Molto apprezzata anche la performance di H.E.R., che dopo aver iniziato il suo set con “Damage” ha proseguito con “We Made It”, chiudendo in bellezza con “Are You Gonna Go My Way” insieme all’autore originale del brano, Lenny Kravitz, e al produttore e batterista dei Blink-182 Travis Barker.