“Ho passato un periodaccio, piangevo davanti al pianoforte e al computer. Ho anche pensato di ritirarmi” è la confessione che ha fatto Giorgia pochi giorni dopo la sua partecipazione all’ultimo Festival della canzone italiana al Corriere della Sera.
Un periodo di mezzo, uno stile né vecchio né giovane, un suono che richiama al passato con uno stile contemporaneo il suo, difficile da inquadrare tra gli standard musicali di oggi che però si posiziona lì dove solo il bel canto e l’esperienza possono arrivare.
“Il Festival è stato un viaggio sentimentale che sto ancora elaborando: rivedere luoghi, persone, Elisa… E poi c’è la performance: su quel palco non sai mai come finirà”.
Alcuni l’hanno criticata per le sue imprecisioni durante la prima serata, altri invece l’hanno semplicemente apprezzata per le sue doti “Ecco, questo è per chi diceva che sono sempre sembrata fredda, una a cui non fregava nulla. Queste parole mi facevano soffrire. Era solo una facciata. Sono felice di avere imparato a vivere l’emozione per quello che è.”
Poi parla del suo album che arriva dopo sette anni di silenzio “Blu1”, ricco di contaminazioni che toccano il raggae, la trap, il soul e l’rn’b fino ad arrivare a quella che in gergo si definisce cassa dritta.
Poi torna a far sognare i fan: Questi 9 brani sono una selezione che lascia spazio a un seguito.
Noi ce lo auguriamo
di Elisa Gardini