Venticinque anni fa usciva “Tre uomini e una gamba”, un film culto del 1997, diretto da Aldo, Giovanni, Giacomo e Massimo Venier, una pellicola con protagonista il trio comico che è entrata nel cuore e nel quotidiano di cinefili e appassionati. Un road movie in cui i tre si ritrovano davanti e dietro la cinepresa per la prima volta per una pellicola, con la partecipazione di Marina Massironi, Carlo Croccolo e Luciana Littizzetto. Una delle particolarità di questo film è il suo essere avvolto dalla musica, da una colonna sonora che è anche compagna di un viaggio che attraversa l’Italia. Non è solo un semplice sottofondo, ma un vero personaggio che enfatizza attimi e accende sketch. In molti momenti la musica sostiene le scene più ridicole, le completa, le arricchisce e determina il percorso comico e narrativo di un film che riesce a far ridere e commuovere anche a distanza di anni. La colonna sonora è stata composta da Phil Palmer e Marco Forni e vede anche l’inserimento di brani di grande impatto: “Che coss’è l’amor” di Vinicio Capossela, “Ho imparato a sognare” dei Negrita, “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni, “Stile libero” di Claudio Sanfilippo, “Vesti la giubba” da “Pagliacci” e “Anima mia” dei Cugini di Campagna. Inizialmente delle musiche doveva far parte, tra i vari brani, anche “La leva calcistica della classe ’68” di Francesco De Gregori (precisamente, il pezzo avrebbe fatto da sottofondo alla scena della partita di calcio in spiaggia, come già accaduto qualche anno prima nel film Marrakech Express di Gabriele Salvatores), ma il cantautore, come ha riportato CineBlog, non diede il suo consenso. Un ruolo determinante, come ha spesso raccontato la stessa band toscana, nell’opera finale lo hanno avuto gli stessi Negrita. È proprio del gruppo toscano la canzone più emozionante di “Tre uomini e una gamba”: “Ho imparato a sognare” arriva alla fine, il brano conclude la pellicola con frammenti del viaggio dei tre amici, un puzzle di momenti, da quelli più emozionanti a quelli più ridicoli. L’arrivo a Gallipoli, per i tre protagonisti, è la fine di qualcosa, ma anche l’inizio di qual cos’altro. Un sodalizio riuscito, quello fra i Negrita e il trio comico, che porterà il gruppo a curare la colonna sonora di “Così è la vita” del 1998.