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Il 69enne Dave Stewart ha rilasciato una intervista a Metro ed è tornato a parlare della sua ex compagna di gruppo, gli Eurythmics, oltre che ex compagna nella vita, la oggi 67enne Annie Lennox.

Stewart ha rivelato che esibirsi insieme ad Annie comportava una forte componente emotiva data dalla profonda connessione che esisteva tra loro: “Era un ottovolante a causa della connessione emotiva tra me e Annie.La gente piange per alcune canzoni ed è un’esperienza emotiva estenuante anche per Annie che canta. Molte delle canzoni che abbiamo scritto insieme parlano del nostro rapporto. Quindi non è un semplice concerto per il pubblico, è anche entrare dentro di noi, come duo o come coppia”.

Dave Stewart ha detto ancora che la loro dinamica è insolita poiché accade il contrario di altre band composte da ex amanti. “È singolare. Di solito una coppia fa parte di una band, la band ha successo e poi loro rompono. Per noi è stato il contrario: eravamo una coppia e stavamo in una band ma non scrivevamo nessuna canzone su questo tema o mentre vivevamo insieme. Poi abbiamo deciso di non stare insieme, abbiamo formato gli Eurythmics e abbiamo scritto circa 140 canzoni sulla cosa”.

Oltre a parlare di Annie Lennox Dave Stewart nel corso dell’intervista ha ripensato a come si è avvicinato alla musica e crede che tutto iniziò quando, dopo essersi rotto un ginocchio e abbandonato il sogno di diventare un calciatore, se ne rimaneva tutto solo in casa ad ascoltare la radio.Questa la sua storia: “Da ragazzino non avevo alcun interesse per la musica, volevo solo giocare a calcio nel Sunderland. Poi, quando avevo 14 anni, mi sono rotto il ginocchio, mia madre lasciò mio padre e si trasferì a Londra e mio fratello andò al college. Mio padre era depresso e lavorava, io stavo a casa da solo. Ho iniziato ad ascoltare dischi. Mio padre ascoltava solo Rodgers e Hammerstein, ma mio fratello aveva il primo album di Bob Dylan e un album blues. Io andavo in trance guardando il cielo grigio di Sunderland ascoltando “King of the Delta Blues Singers” di Robert Johnson. Era il 1966 Beatles, Kinks, Who e Rolling Stones esplosero alla radio. Ho trovato la chitarra di mio fratello nascosta nell’armadio e ho imparato a suonare da solo, suonando dieci ore al giorno, anche se era tutta scordata. Anche se sono ancora fissato con il calcio, da quel momento in poi il mio cervello è passato alla musica”. .