Dopo Lizzo, anche Beyoncé è finita nel mirino della critica.
La colpa sarebbe in un termine utilizzato nella canzone “Heated” che è stato considerato denigratorio da chi si occupa di proteggere i diritti dei disabili.
Il brano, scritto con Drake e altri nove autori, conteneva per due volte un termine giudicato un grave insulto per chi soffre di paralisi cerebrale, una condizione che colpisce la capacità di coordinare i movimenti. Nella traccia del suo album, c’era la parola “spaz” che in slang americano vuol dire “scatenarsi” ma in inglese significa “spastico”.
Da qui si è alzata la polemica che ha visto come protagonista Queen B. e l’avvocatessa Hannah Diviney, persona con disabilità e impegnata sul fronte dei diritti, che con un solo tweet ha scatenato un polverone.
Lo staff della cantante ha fatto sapere che la parola, presente nell’undicesima traccia del nuovo album Renaissance, che era stata usata non con intenzione di offendere, sarà sostituita.
Come detto in apertura la stessa cosa era capitata solo qualche settimana fa a Lizzo, che ha utilizzato la parola “Spaz” in Grrrls, una traccia dell’album Special.