Categoria: RSD News

Come previsto, “Do they know it’s Christmas?”, quarta versione della canzone promossa da Bob Geldof, interpretata dal gruppo di artisti che va sotto il nome di Band Aid 30, ha conquistato di slancio il numero 1 della classifica dei singoli più venduti in Gran Bretagna, smerciando 312.000 copie e diventando anche il singolo dalla vendita più veloce del 2014. La canzone, i cui proventi sono destinati alla lotta contro la diffusione del virus Ebola in Africa, da sola ha venduto più della somma delle quattro canzoni classificate fra il secondo e il quinto posto. Il risultato è stato ottenuto solo con i download, perché la versione “fisica” del singolo sarà messa in commercio solo in dicembre, il che la rende una possibile candidata per il Numero Uno della settimana di Natale. Da notare che è anche la prima volta che una stessa canzone va al primo posto per quattro volte in anni diversi.
Intanto continuano gli interventi polemici da parte di chi non ha voluto prendere parte alla reincisione della canzone. L’ultima della serie è Lily Allen: invitata a partecipare, benché in passato avesse definito Bob Geldof “uno stupido ipocrita”, ha rifiutato, spiegando di considerare l’iniziativa “autocompiacente e paternalistica” e annunciando che preferirà “dare soldi veri” (senza peraltro specificare se l’ha già fatto e quanti soldi ha donato) – ma ha anche aggiunto: “Mi rendo conto che è difficile spiegare il mio punto di vista senza fare la figura della stronza”.
Uno dei punti controversi della questione riguarda alcune frasi del testo originario – 1984 – della canzone (che peraltro è stato rivisto in più punti); anche Emeli Sandé e Angelique Kidjo, che pure hanno preso parte alla registrazione, hanno fatto sapere di essersi trovate “a disagio” con alcune frasi del testo (“bisognerebbe scrivere una canzone completamente nuova”, ha detto la Sandé).
Altri artisti che hanno dato voce al loro punto di vista critico sono Fuse ODG (nativo del Ghana, che ha spiegato di essere stato invitato ma di aver rifiutato perché si sentiva offeso in quanto africano dalle parole del testo) e Damon Albarn, che più che sul testo ha concentrato le sue critiche sull’attitudine mediatica di queste iniziative, suggerendo agli artisti di “andare in Africa” anziché cantare brani a scopo benefico.
Con ammirevole sintesi, Geldof ha dichiarato a Sky che queste “sono tutte stronzate”..