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Secondo quanto riporta l’Irish Times la cantante irlandese Sinead O’Connor è morta all’età di 56 anni. Ad annunciarlo è stata la famiglia della musicista: “È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa della nostra amata Sinéad. La sua famiglia e i suoi amici sono devastati e hanno chiesto privacy in questo momento molto difficile”.

La musicista lascia tre figli. L’anno scorso aveva perso il figlio Shane di 17 anni. Nel suo ultimo messaggio pubblicato sui social media, Sinead aveva pubblicato una fotografia di Shane scrivendo: “Da allora vivo come una creatura notturna non morta. Era l’amore della mia vita, la lampada della mia anima”.Sinéad Marie Bernadette O’Connor era nata a Dublino l’8 dicembre 1966. Ha conosciuto il successo già con il suo primo album “The Lion and the Cobra” del 1987 e ha letteralmente sbancato nel 1990 con il secondo disco “I Do Not Want What I Haven’t Got” che includeva la sua cover della canzone scritta da Prince “Nothing Compares 2U”.

A quei due album nel corso del tempo se ne sono aggiunti altri otto, l’ultimo dei quali “I’m Not Bossy, I’m the Boss” (leggi qui la recensione) risale al 2014.

La O’Connor non ha avuto una vita facile, dopo che i genitori si separarono quando aveva otto anni raccontò di avere subito abusi fisici che vennero descritti nella sua canzone “Fire on Babylon”, per questo motivo si è sempre posta in difesa deii bambini maltrattati.Nel 1979, all’età di 15 anni, si avvicinò alla musica, ma i continui furti e le assenze ingiustificate la portarono ad essere ricoverata in un manicomio per 18 mesi. Qui sviluppò le sue doti di scrittura, venne poi scoperta dal batterista della band irlandese degli In Tua Nua, per loro co-firmò la canzone “Take My Hand”.Nel 1992 passò alla storia della televisione quando strappò una fotografia di Papa Giovanni Paolo II al Saturday Night Live per protestare contro gli abusi sessuali perpetrati sui bambini all’interno della Chiesa cattolica.Venendo a tempi più recenti Sinead O’Connor si convertì all’Islam nel 2018 cambiando il proprio nome in Shuhada Sadaqat, sebbene abbia continuato ad esibirsi come Sinead O’Connor. Nel 2021 ha pubblicato un libro di memorie intitolato “Rememberings”, mentre l’anno scorso un film sulla sua vita è stato diretto da Kathryn Ferguson.