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Tempi tristi per le icone del calcio. Quindici giorni fa, il 25 novembre, è venuto a mancare quello che da molti è indicato come il calciatore migliore di tutti i tempi, ovvero l’argentino Diego Armando Maradona; nella sera di ieri ci ha lasciati, all’età di 64 anni, a causa di un cancro ai polmoni, uno dei simboli – se non il simbolo – della vittoria della nostra nazionale ai mondiali di calcio spagnoli del 1982: Paolo Rossi.Paolo Rossi era nato a Prato il 23 settembre 1956 e in quell’estate di trentotto anni fece gioire una intera nazione con i suoi gol a ripetizione nella fase finale della massima manifestazione calcistica. Dapprima una tripletta, indimenticabile, alla favoritissima squadra del Brasile, poi una doppietta nella semifinale con la Polonia e, infine, il gol che dette il la al trionfo nella finalissima contro la Germania.Il centravanti toscano con quella impresa entrò nel nostro immaginario e venne celebrato in più di una canzone. Antonello Venditti, per esempio, cita un Paolo Rossi nella sua “Giulio Cesare”, ‘era l’anno dei Mondiali quelli dell’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi’, che fa pensare al calciatore, ma Venditti precisò che si trattava di uno studente antifascista: “In “Giulio Cesare” faccio riferimento a Paolo Rossi, ma non è l’eroe del Mundial di Spagna come in molti pensano ed hanno pensato. Io ricordavo uno studente morto negli scontri tra studenti e polizia a Roma nel 1966. ‘Un ragazzo come me’, appunto”. Anche un altro cantautore romano, Stefano Rosso, lo cita in una sua canzone, “L’italiano”, ‘ma la domenica problemi grossi, segna Giordano o segna Paolo Rossi?’.Paolo Rossi si cimentò in prima persona con la canzone incidendo nel 1980 il 45 giri “Domenica alle tre/San Diego”, chiaramente il testo non poteva che essere di natura calcistica. “Non pensare a me domenica alle tre/Altrimenti sai in campo sono guai/Vedo intorno a me solo e sempre te/Gli avversari miei han tutti gli occhi tuoi/Vedo in testa a loro i tuoi capelli d’oro/Scatto via deciso ma incontro il tuo sorriso/E abbraccio un giocatore in area di rigore/Così che se ho sparata la meglio cannonata/Sai l’arbitro che fa? Mi annulla il gol”. Mentre nel 2007 incise per beneficenza, insieme ad altri personaggi più o meno noti, una versione della canzone di Francesco De Gregori, “La leva calcistica della classe ’68”.