A ulteriore conferma di come il futuro della discografia di oggi sia, per certi versi, il passato – ovvero i titoli di catalogo – un altro evergreen ha fatto segnare, nelle ultime ore, un record di vendite a quarant’anni dalla propria pubblicazione: “Back in Black”, il primo album pubblicato nel 1980 dagli AC/DC con Brian Johnson al microfono – in sostituzione dell’allora appena scomparso Bon Scott – è stato certificato negli USA come 25 volte disco di platino.Secondo gli standard adottati dall’industria musicale d’oltreoceano la certificazione attesta i 25 milioni di copie vendute solo sul mercato d’oltreoceano, dato che porta l’album di “Hells Bells”, “You Shook Me All Night Long” e “Shoot to Thrill” a inserirsi al quarto posto nella classifica degli album più venduti di sempre negli USA, dietro a – secondo rilevamenti riferiti lo scorso mese di giugno – “Their Greatest Hits (1971–1975)” degli Eagles (38 milioni), “Thriller” di Michael Jackson (33 milioni) e “Hotel California”, ancora degli Eagles, con 26 milioni, e davanti al altre pietre miliari del rock come il “White Album” dei Beatles (24 milioni), “Led Zeppelin IV” (23 milioni) e “The Wall” dei Pink Floyd (23 milioni).Nelle ultime settimane si sono fatte sempre più insistenti le voci di un ritorno in grande stile della corazzata rock australiana: dopo le indiscrezioni riferite dal manager dei Black Crowes circa un nuovo tour (con la formazione originale) del gruppo, sia il frontman dei Twisted Sister Dee Snider che il cantante dei Behemoth Adam Michał Darski hanno fatto intendere che presto gli AC/DC potrebbero tornare con un nuovo album di inediti in studio realizzato con registrazioni d’archivio effettuate quando ancora era in vita Malcolm Young, fratello di Angus e motore musicale della formazione scomparso nel 2017 all’età di 64 anni.