Sabato 6 settembre, nell’ambito del Toronto International Film Festiva, Roger Waters ha celebrato il suo settantunesimo compleanno partecipando alla grande prima mondiale del suo film-documentario “Roger Waters: the wall”.
La pellicola, come noto, è incentrata sul tour in cui l’ex Pink Floyd portò nuovamente sui palchi di tutto il mondo (2010 e il 2013) uno degli album più celebri della storica band britannica: “The wall”. Il documentario è stato assemblato con spezzoni registrati in tre diverse città di due continenti, dura 133 minuti (13 minuti in più rispetto alla durata dell’album dei Pink Floyd) ed è stato diretto a quattro mani da Waters e Sean Evans.
Alla fine della proiezione si è levato un canto di “Happy birthday” inaspettato da parte del pubblico presente, dopo cui Waters si è prestato a un dibattito durante cui ha risposto alle domande dei curiosi. In particolare, sentendosi chiedere quale sia, secondo lui, il motivo della longevità di “The wall” come icona musicale, Waters ha spiegato: “Penso la gente sia stanca di sentirsi dire che la cosa più importante della vita è il commercio […]. Penso che forse le persone siano pronte a dire ‘Ok, tutta la vostra retorica ci ha portati al punto che lanciamo bombe oltre a quel muro che nella società ci divide economicamente, ecologicamente, filosoficamente e politicamente dagli altri esseri umani come noi. Non vogliamo più che i nostri politici ci dicano che gli altri sono feccia e noi siamo i migliori’. Allora io penso che forse non siamo più interessati alla forma di filosofia della politica che implica il concetto di ‘noi contro loro’, che ci è stato propinato per l’ultimo paio di migliaia di anni e potremmo essere pronti per prendere una nuova direzione”.
Peraltro il “The Wall live tour” iniziò proprio aToronto, il 15 settembre 2010, presso l’Air Canada Centre: la location era dunque perfetta per la proverbiale chiusura del cerchio..