La vita di Mauro Repetto assomiglia più a un romanzo che a una biografia: quest’ultima viene raccontata nel libro “Non ho ucciso l’Uomo Ragno”, in uscita il 19 settembre per Mondadori, in cui l’artista si racconta a Massimo Cotto. Repetto è stato, insieme a Max Pezzali, il fondatore degli 883. Al successo clamoroso, che arriva quando è appena un ragazzo, è seguito un attimo dopo un fiume di crisi, panico, disorientamento, di considerazioni del tipo “non è più il mio sogno”. La crisi è talmente profonda che Repetto sparisce da un giorno all’altro, lasciando a Max, suo amico e sodale, soltanto una frase ambigua che col senno di poi verrà decifrata per quel che è: un addio.
Repetto, infatti, abbandona la musica, la popolarità e i tanti soldi che stanno arrivando per andarsene negli Stati Uniti, alla ricerca di altri sogni e di una modella che ha visto una volta sola a una sfilata di moda. Negli anni seguenti nasce una sorta di mito, tutti si chiedono dove sia finito, che cosa faccia, se sia ancora vivo o se non abbia fatto la brutta fine dell’Uomo Ragno cantato nella mitica canzone del gruppo. “In realtà quello che gli succede in America non è mortale, ma sconfina nell’incredibile, al punto da assomigliare a un film di Tarantino, tra gangster e illusioni, pestaggi e briciole di Hollywood”, si legge nella presentazione del volume.
Grazie a quell’esperienza Repetto matura il desiderio di ritorno a casa e la decisione di diventare invisibile, anonimo, di non essere riconosciuto da nessuno. Il volume promette di svelare particolari inediti sulla separazione e sul percorso di Repetto: il motivo dell’addio è stato più volte spiegato, ma mai del tutto compreso dai fan. Mauro Repetto si è, poi, riavvicinato a Max Pezzali nel 2012 comparendo nel videoclip del singolo “Sempre noi” e successivamente firmando alcuni brani dell’album successivo. Lo scorso anno Max e Mauro si sono esibiti insieme nel tour “San Siro Canta Max”. Nel 1995 Repetto ha pubblicato il suo unico album solista “Zucchero filato nero” e recentemente ha creato il collettivo Another24.