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Il legno delle “barche della speranza”, le mani dei detenuti di Secondigliano e l’arte di Sting.

Tre elementi forti messi insieme dalla determinazione di Trudie Styler, moglie del musicista, e da una promessa fatta a padre Antonio Loffredo, l’ex parroco della Basilica del Rione Sanità con cui Sting ha deciso di supportare una causa nobile.

Il cantautore britannico conferma la sua presenza presso il carcere di Secondigliano, a Napoli, con un evento “solidale” per supportare le iniziative della Fondazione San Gennaro che realizza nel proprio laboratorio del legno, da cui poi venivano realizzati i violini con resti di barconi, anche la chitarra proveniente dal progetto Metamorfosi.

Si tratta di uno strumento musicale particolare, realizzato con il legno recuperato dai barconi naufragati a Lampedusa. Un materiale, dunque, che proviene da quei viaggi della speranza che purtroppo si concludono spesso in tragedia.

Il cantautore britannico, per i detenuti del carcere di Napoli suonerà, tra l’altro, una nuova versione della sua hit del 1998 Fragile.

“Sono grato a padre Antonio per averci fatto conoscere l’opera e il team di Arnoldo Mosca Mondadori. Credo che gli strumenti creati dalla Fondazione siano una meravigliosa trasformazione del dolore di tanti, rappresentano la bellezza e la dignità insita in tutti gli esseri umani” ha detto Sting in una recente intervista a La Repubblica.