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Si è sempre pensato che essere il tecnico delle chitarre di una rockstar potesse essere un compito delicato e di grande responsabilità. Che potesse essere anche pericoloso per la propria incolumità magari lo si è meno valutato. Al concerto dello scorso 3 febbraio alla State Farm Arena di Atlanta (Georgia), il secondo del nuovo lunghissimo tour di Bruce Springsteenche lo porterà ad esibirsi per tre volte anche in Italia: il 18 maggio a Ferrara, il 21 maggio a Roma e, infine, il 25 luglio a Monza – Kevin Buell lo ha provato sulla sua pelle.E’ accaduto che il 73enne Springsteen, come fa spesse volte, abbia lanciato la sua Telecaster verso Buell e che questi invece di acchiapparla al volo, l’ha ricevuta sul corpo, forse anche in testa. Un lancio errato di un Boss particolarmente arrugginito dall’età? Una ricezione maldestra del suo storico tecnico? La combinazione delle due cose? Vai a saperlo. Sta di fatto che il povero Kevin la botta l’ha ricevuta.

Bruce Springsteen si è immediatamente sincerato delle condizioni di Buell (o forse della chitarra) spostandosi dal centro del palco verso le retrovie, mentre la E Street Band ha proseguito molto professionalmente a suonare.Al concerto di Atlanta sul palco con lui era schierata la E Street Band – Roy Bittan, Jake Clemons, Charlie Giordano, Nils Lofgren, Garry Tallent, Soozie Tyrell, Steve Van Zandt e Max Weinberg accompagnato dal percussionista Anthony Almonte – e l’E Street Choir – Curtis King, Michelle Moore, Lisa Lowell, Ada Dyer – e ancora gli E Street Horns – Curt Ramm, Barry Danielian, Eddie Manion e Ozzie Melendez.