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È divorzio in casa 883. Il sodalizio tra Max Pezzali, Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni, la triade dietro le hit che prima con il duo di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” e poi da solista in questi trent’anni hanno permesso al cantautore di superare i 6 milioni di copie vendute e di vincere oltre 20 Dischi di platino, è giunto al capolinea. Lo scrive il quotidiano Il Messaggero. La notizia arriva alla vigilia dei due concerti a San Siro con quali  Max Pezzali festeggerà i suoi trent’anni di carriera, ritrovando accanto a sé l’ex sodale ai tempi degli 883, Mauro Repetto. Cecchetto, leggendario talent scout, sentito da Il Messaggero ha preferito non commentare la notizia del divorzio: “Ci sono state incomprensioni. Preferirei non parlarne. Ora la devo lasciare”, si è limitato a dire. “Spiegare cosa è successo? Non posso farlo per questioni legali, mi dispiace”, ha tagliato corto invece Pier Paolo Peroni, ormai ex manager di Pezzali (nonché co-autore di molti dei successi, da “Nessun rimpianto” a “La dura legge del gol”), dopo tre decenni di collaborazione.

Sia Cecchetto che Peroni erano “padrini” di “San Siro canta Max”, questo il titolo delle due serate-evento. Quello tra Pezzali, Cecchetto e Peroni in questi trent’anni aveva dimostrato di essere molto di più che un semplice sodalizio tra artista, produttore e produttore-manager. “Credo di aver passato più tempo con lui che con mia moglie e i miei genitori, tra ristoranti, Autogrill, concerti”, disse Peroni di Pezzali in un’intervista.

Non sono stati resi noti i motivi del divorzio.