“Nel bene e nel male, purché se ne parli”, nel lontano 1890 Oscar Wilde scriveva: «There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about» nel suo famosissimo Il ritratto di Dorian Gray.
Questo concetto, semplice e chiarissimo, mi è venuto in mente vedendo Bugo presentatore impacciato sul palco del primo maggio a Roma.
Lo avevamo lascito due anni fa, scappato dalle grinfie di Morgan sul palco dell’Ariston, e lo ritroviamo sul palco del concerto più atteso dell’anno in una nuova veste, impacciato come dicevamo e piuttosto fuori fuoco, a differenza di una impeccabile e perfetta Ambra Angiolini.
Sul palco Bugo si è fatto notare subito per l’outfit scelto che il popolo del web ha prontamente commentato e avvicinato a fatti di cronaca noti a tutti.
Infatti Bugo si è presentato con un look casual, come lo spettacolo richiedeva, jeans e t-shirt. Quest’ultima è stata presa di mira dal popolo del web e definita pro-Russia.
La t-shirt incriminata era una maglietta bianca che voleva essere un tributo agli Oasis e a un loro concerto del 1996 a Knebworth, un grande evento cui parteciparono oltre 250mila persone.
Tutto bene fino qui se non fosse per un dettaglio che non è scappato ai più attenti: una striscia verticale con tre bande colorate rosse, bianche e blu, esattamente come i colori della bandiera Russa.
“Ma per par condicio si è messo i colori della Russia? Ma ditegli di cambiare maglietta, per carità“. hanno scritto alcuni.
Dal canto suo Bugo non ha potuto fare altro che smentire e difendersi cinguettando “Ma quale maglietta pro-Russia! Ho indossato una t-shirt di un concerto degli Oasis. Che follia. Ignoranza, qui parliamo di pace“.
Tweet muto: Bugo che strimpella sul palco del Primo Maggio al suono di “io mi rompo i coglioni”. My job here is done 🙅🏻♂️ #Concertone #1M2022 pic.twitter.com/WZvuuT2ScS
— Stefano Monti (@kindermaxxi) May 1, 2022