Non è l’interprete originale di “Amandoti”: la prima versione del brano scritto da Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni fu Annarella Giudici, che la cantò nel 1987 nel corso dello spettacolo teatrale “Allerghia.
Atto unico di confusione umana”, tre anni prima che Ferretti e soci includessero la loro versione nell’album “Epica Etica Etnica Pathos” (l’avrebbe resa “pop” Gianna Nannini, incidendone una cover nel 2003 per l’album “Perle”). Ma Amanda Lear, come gli appassionati del mondo CCCP-CSI-PGR saranno, è una vecchia conoscenza di Ferretti. Con i CCCP l’artista francese registrò e pubblico una versione punk rock di un suo vecchio successo, “Tomorrow”: il singolo venne pubblicato in 7″ dalla Virgin con sul lato B il brano “Inch’Allah – Ça va”, cantato in francese dalla stessa Amanda Lear con i CCCP. Dev’essere stata questa collaborazione ad aver suggerito ai Maneskin – stando al racconto della Lear – l’idea di un duetto sulle note di “Amandoti” al .Festival di Sanremo 2021, nella serata delle cover (alla fine ad accompagnare Damiano David e soci è stato Manuel Agnelli degli Afterhours, loro mentore ai tempi di “X Factor”). La cantante francese ha raccontato in un’intervista concessa a “TPI”:”[A Sanremo] dovevo anche andarci. Mi avevano chiamato i Maneskin, che non conoscevo, per duettare su ‘Amandoti’. Solo che non c’erano soldi e gli ho detto: ragazzi, sapete oggi quanto costa anche solo un paio di ciglia finte? E allora hanno preso quel tipo con la barba. Comunque li ho amati molto. Peccato che, in generale, mancassero le belle canzoni: sembrava una sfilata di moda, tutto troppo fashion: solo look, pettinatura, vestiti”