Bisogna riconoscere a Vasco il merito di essere stato sempre coerente con sé stesso e con ciò che ha cantato. Di inseguire le mode e le tendenze non gliene è mai importato nulla: ha sempre dato al suo pubblico ciò che il suo pubblico si aspettava da lui, anche a costo di restare sempre uguale a sé stesso. Come in un eterno ritorno. Figurarsi se a quasi 69 anni – li compirà il prossimo febbraio – il rocker di Zocca si mette a scimmiottare i rapper e i trapper o a strizzare l’occhio a ciò che funziona in radio, cadendo nella trappola del giovanilismo nella quale sono inciampati negli ultimi anni diversi suoi colleghi.
Con “Una canzone d’amore… buttata via”, il nuovo singolo, in uscita domani, dopo le riflessioni semi-filosofiche de “La verità” e la nostalgia di “Se ti potessi dire” Rossi torna a proporre una delle sue ballate in salsa pop-rock, tra chitarre elettriche e archi (c’è lo zampino di Celso Valli, al suo fianco ogni volta che c’è da dare alle sue canzoni un respiro orchestrale), le stesse che piacciono tanto anche alle nuove generazioni (da Achille Lauro a Gazzelle).
Qui Vasco, che farà ascoltare la canzone domani ospite di “Danza con me”, lo show di Roberto Bolle in prima serata su Rai1 (l’esibizione segnerà il suo ritorno in tv a quasi sedici anni dall’ospitata al Festival di Sanremo del 2005), si rivolge ad una donna: “Non lasciarmi andar via / non lasciare che sia / una stupida storia, una notte ubriaca / una sola bugia”, canta, con quei cori femminili in bilico tra il retrò e l’antiquato (il riferimento è al rock italiano degli Anni ’70, fanno sapere i suoi). Viene in mente Battisti: “No, non sarà un’avventura”, ma in chiave vaschiana. Ma come, proprio lui che chissà quante fanciulle ha sedotto e abbandonato, prima di sposare nel 2012 la sua Laura, madre di Luca, dopo venticinque anni di fidanzamento, ora fa il romanticone? Il sottotesto è ironico ed è tutto da decifrare, come era già successo nel 2016 per “Come nelle favole”, che fu interpretata di fatto come una canzone romantica da dedicare alla dolce metà.”‘Una canzone d’amore… buttata via’ non poteva uscire nell’anno peggiore di tutti i tempi. Volevo che uscisse nel 2021, l’anno della rinascita. E andare da Bolle, il mito mondiale della danza, è una combinazione astrale unica e beneaugurante”, fa sapere Vasco, rientrato all’inizio dell’anno da Los Angeles a Bologna, approfittando dello stop forzato dei concerti (quelli sui palchi dei festival in programma quest’estate saranno recuperati nell’estate del 2021, pandemia permettendo) per mettersi seriamente al lavoro sul nuovo album. L’ultimo, “Sono innocente”, uscì nel 2014, sette anni fa e nella carriera di Rossi non c’era mai stato uno stop così lungo tra un disco e il suo successore. L’album dovrebbe uscire il prossimo autunno. Intanto dal 15 gennaio sarà possibile acquistare il 45 giri fisico del singolo (sul lato b c’è la traccia strumentale).