Compie oggi 67 anni un ragazzo nato in una famiglia della classe media londinese nell’immediato secondo dopoguerra che aveva una vera ossessione per la batteria. Ha iniziato la sua carriera, neppure ventenne, partecipando alle registrazioni dell’album di George Harrison ”All thing must pass” , per poi – di lì a poco – entrare nei Genesis. Dapprima come batterista e poi, dopo l’abbandono di Peter Gabriel, in qualità di cantante. Stakanovista della musica ha sviluppato altri progetti collaterali – mantenendo sempre i Genesis come casa madre – oltre a una carriera solista che lo portò ad essere uno degli artisti con cui si identificano gli anni ottanta. A dirla chiara e netta, con cui si identifica il pop più deleterio degli anni ottanta. In realtà Phil Collins, perché è di lui che stiamo scrivendo, è stato un signor cantautore. Un signor cantautore del pop che oggi si merita gli auguri di buon compleanno.